Città Alta Cultura

Cosa vedere a Bergamo Alta in 2 giorni (che ti sorprenderanno)

by Simone Colombo

Ho viaggiato molto e descritto tante città, ma ne ho una bellissima vicina a me, la mia Bergamo, da poco dichiarata Patrimonio Unesco per le Mura Venete che l’abbracciano. È divisa in due parti: la Città Bassa moderna e la Città Alta, un cuore medievale/rinascimentale che sorprende, lasciando senza parole chi la visita per la prima volta. Anche perché Bergamo Alta è arricchita da capolavori rinascimentali inaspettati e punti panoramici eccezionali! Le Corbusier l’ha definita la città più bella del mondo! È assolutamente da vedere: lo dico soprattutto agli italiani che la sottovalutano; tra le vie invece trovi tanti turisti internazionali.

Vieni con me alla scoperta delle bellezze, dei segreti e di quello che non puoi perderti: ti racconto cosa vedere a Bergamo Alta in due giorni.

 

1. Storia di Bergamo

Lo stemma di Bartolomeo Colleoni davanti alla sua cappella

Città spesso sottovalutata per via della sua vicinanza a Milano e per la pragmaticità dei suoi abitanti – molto dediti a fare e meno a raccontare – Bergamo è una città di origine celtica rifondata poi dai Romani su un colle che domina la Pianura Padana; il cardo e il decumano sono tuttora le due vie principali di Città Alta che si incrociano sotto la torre del Gombito: è l’unico retaggio visibile dell’età classica (ma altro c’è nella Bergamo sotterranea). Per il resto Bergamo prosperò in età medievale-rinascimentale, dove ha assunto l’attuale conformazione. Cruciale fu la conquista veneziana del 1428; perciò passeggiando per le vie di Città Alta si vede spesso il possente Leone di San Marco. Del resto era il bastione a difesa dei territori della Serenissima contro il Ducato di Milano, che stava appena oltre l’Adda.

Questo equilibrio tra l’influenza lombarda e veneta ha fatto le fortune della città. In epoca contemporanea si è espansa in pianura inglobando i borghi inferiori e formando la Città Bassa. Ha mantenuto una certa eleganza lungo viale Papa Giovanni, molto meno nei dintorni con quartieri ormai fusi coi paesi vicini. Ciò nonostante, sulle colline del Parco dei Colli e nel Parco della Trucca ha conservato tanto verde; quindi è una città molto vivibile, sia per i residenti che per i turisti.

Bergamo Bassa vista attraverso Porta San Giacomo

2. Come raggiungere Bergamo Alta

Arrivare a Bergamo è facilissimo. È servita dall’autostrada A4 e ogni ora partono diversi treni da Milano o da Brescia che arrivano in centro. Inoltre Bergamo ha il vicino aeroporto di Orio al Serio (paradossalmente associato a Milano sui principali siti), divenuto uno dei principali hub di Ryanair; perciò si può arrivare da centinaia di destinazioni con pochi euro: numerosi russi giungono senza valigia per fare compere e poi ritornano in giornata! Per raggiungere Bergamo Alta sia dall’aeroporto sia dalla stazione passa la Linea 1 dell’autobus.

Invece se non vuoi spendere lasciando l’auto nei posteggi a pagamento o nei parcheggi coperti, parcheggiare a Bergamo non è semplicissimo; cercare un parcheggio con strisce bianche è un’impresa, specialmente a ridosso della Città Alta. Io solitamente cerco su via Alberto Riva Villasanta, ai piedi delle mura. Poi da lì con due passi raggiungo la funicolare o salgo a piedi. 

 

3. Città Alta in un giorno

Consigliatissimo punto di partenza per l’esplorazione è la funicolare per salire a Bergamo Alta: oltre a non dovere lottare per cercare parcheggio sulle mura (in alcuni periodi è pure vietato salire in auto), è un modo per avere una meravigliosa vista della Città Bassa! La vedi allontanarsi piano piano e allungarsi sotto i tuoi occhi, oltrepassando le possenti mura veneziane con una piacevole salita di 2 minuti. Imperdibile!
https://youtu.be/CHLNgN-MNZ4

Scorcio di Piazza Mercato delle Scarpe

3.1 Le vie e i palazzi di Bergamo Alta

Come le montagne russe, le vie di Città Alta vanno su e giù e costeggiano palazzi dove l’imponente pietra scura è accostata all’aggraziato intonaco color pastello. Come gli abitanti, le abitazioni badano più alla sostanza: facciate semplici, senza ricami estetici superflui. Sia nelle dimore antiche, sia negli edifici più recenti non si va oltre al portale scolpito e qualche stemma nobiliare. Lo vedi bene già in Piazza Mercato delle Scarpe, appena usciti dalla funicolare. Di diverso carattere invece gli edifici pubblici, ma questo probabilmente per influenza veneziana; lo dimostra la Biblioteca Angelo Mai riccamente scolpita in sontuosa pietra bianca.

Tra le vie e soprattutto lungo le mura spuntano giardini e alberi che rendono piacevole la passeggiata: c’è pure tanta natura in Città Alta! Ad esempio la Piazzetta Luigi Angelini ti sorprende col suo verde inaspettato.

La Corsarola con la Torre del Gombito sul fondo

3.2 La Corsarola

Piazza Mercato delle Scarpe era una delle piazze dove si svolgeva il mercato con le merci che arrivavano dal contado. Qui si aprono 4 strade: prendi quella che si vede meno; dopo aver superato i tavolini in mezzo alla piazza appare via Gombito che gira a sinistra, inizialmente nascosta. I Bergamaschi la chiamano La Corsarola ed è l’arteria vitale di Città Alta, coi negozi e principali monumenti; pavimentata in pietra – come i muri di tutti i palazzi – sembra di riassaporare il Medioevo: dà scorci unici.

Dopo un po’ si incrocia l’alta Torre del Gombito (“gomito”, tradotto dal dialetto): qui si incrociavano perpendicolarmente le strade romane e ancora si incrocia la via che taglia la città. Però per la conformazione collinare non è perfettamente dritta; anzi sulla destra trovi Piazza del Mercato del Fieno a forma triangolare, col ciottolato per terra e eleganti palazzi che si affacciano.

 

Piazza Vecchia con Fontana Contarini e il Campanone

3.3 Piazza Vecchia

Proseguendo invece sulla Corsarola, poco dopo si incontra il cuore di Bergamo: Piazza Vecchia, emblema cittadino. Vederla comparire di colpo dopo vie strette lascia letteralmente senza parole: amo osservare la meraviglia sui volti di chi porto a visitare Bergamo per la prima volta! È un luogo che persino Le Corbusier ha lodato pregando che non venga mai modificata una pietra.

Qui per la prima volta si nota l’impronta della Serenissima: in primis per il grande leone di San Marco sul Palazzo della Ragione, ma anche per l’eleganza rinascimentale degli edifici, col bianco del marmo della Fontana Contarini in mezzo alla piazza e della Biblioteca Angelo Mai che risplende; la somiglianza coi cortili interni di Palazzo Ducale di Venezia è alta! Grande pure il contrasto con la possanza degli edifici medievali. Dietro sono celati il Duomo e Santa Maria Maggiore, ma è l’altissimo Campanone che attira tutti gli sguardi.

 

 

La vista dal Campanone: è mozzafiato!

3.4 Il Palazzo del Podestà e il Campanone

Il Campanone è il nome della Torre Civica quadrangolare, emblema di Bergamo. È visitabile nel percorso del Museo del Cinquecento nel Palazzo del Podestà, che ricostruisce la storia di Bergamo nell’edificio del XII secolo. Al piano terra ammiri resti della Bergamo romana, mentre salendo nel cavedio rinascimentale trovi tracce di affreschi stupendi. Il museo è multimediale e interattivo: ti fa fare un viaggio nella Bergamo veneziana. 

Ma la cosa più affascinante è salire sul Campanone per aver la migliore vista di Bergamo. Non solo domini Piazza Vecchia e i tetti di Bergamo, ma pure la retrostante Santa Maria Maggiore e la Cappella Colleoni; questo è il punto dove scattarne la foto iconica con le cuspidi che toccano il cielo! Si chiama così perché nella Torre si trova la campana più grande della Lombardia; i 230 gradini valgono la fatica. Altro che il Campanone di Ceva o Santarcangelo di Romagna!

https://youtu.be/k9QYKKCO5Ig

 

3.5 Il Palazzo della Ragione

Il Palazzo della Ragione e l’atmosfera in Piazza Vecchia

L’altro edificio importante di Piazza Vecchia è il Palazzo della Ragione, un tempo sede del governo comunale e poi tribunale veneziano; perciò è stato effigiato il leone di San Marco in marmo bianco, incorniciato dalle secolari pietre grigie. L’edificio comunale originale è andato perso: danneggiato dagli incendi fu ricostruito a metà Cinquecento; allora venne invertita la facciata che prima guardava Piazza del Duomo.

Per visitarlo devi salire la scalinata fiorita del Palazzo del Podestà. Somiglia (in tono minore) a quello di Padova: sia per il nome, sia perché è un’enorme sala coperta denominata Sala delle Capriate. Ospita il Museo dell’Affresco con opere strappate da diversi monumenti di Bergamo e provincia, per preservarle; tra queste ammiri due figure del Bramante che decoravano la facciata del Palazzo del Podestà. Infatti anticamente Bergamo era una urbs picta, ovvero con numerosi palazzi affrescati esteriormente! Si può visitare liberamente e spesso ospita mostre temporanee. 

Da non perdere sotto le arcate della loggia i capitelli in stile romanico delle colonne e l’orologio solare con meridiana del 1798 con i segni zodiacali; molto particolare (come anche quella di Catania).

L’ingresso dello storico Caffè del Tasso

 

3.6 Il Caffè del Tasso

Altra attrazione di Piazza Vecchia è l’attiguo Caffè del Tasso, intitolato al grande scrittore bergamasco: c’è pure una sua statua fuori. È un bar storico, aperto dal 1476! Beh, l’arredamento non è così vecchio: è in realtà di gusto neoclassico ottocentesco. Entra per essere catapultato in un’altra epoca: c’è il fascino antico e letterario dei caffè di Trieste… Non si direbbe di essere a Bergamo Alta! Vale la pena fare una sosta per assaporare questa atmosfera artistica e retrò

 

 

3.7 La Cappella Colleoni

La Cappella Colleoni incorniciata

Superando il Palazzo della Ragione si giunge in Piazza del Duomo. Davanti ammiri la Cappella Colleoni, che puoi fotografare incorniciata dall’arco. È l’eccezionale monumento funebre di Bartolomeo Colleoni, ultimo grande condottiero rinascimentale, al soldo soprattutto della Repubblica di Venezia. La sua sfortuna fu vivere in un periodo con poche guerre!

La tomba è un capolavoro del Rinascimento lombardo di Giovanni Antonio Amadeo (già autore della Certosa di Pavia), come dimostrano l’eleganza ed i marmi policromi della facciata che creano decorazioni geometriche; la realizzò abbattendo la sagrestia della basilica di Santa Maria Maggiore. Come tipico del periodo, ha molti simboli e rimandi biblici, mitologici o storici, come i medaglioni di Cesare e Traiano nella facciata. Del resto il condottiero aveva un ego smisurato: diceva di discendere da Ercole!

L’interno svela che è sia un luogo sacro che un mausoleo pagano. Infatti ha un altare barocco e cupola affrescata da Giambattista Tiepolo, ma frontalmente trovi il sarcofago del condottiero su cui spicca la sua statua in legno dorato. Qui è sepolta anche l’amata figlia Medea, morta prematuramente. Per secoli la Cappella Colleoni è stato oggetto di mistero: la tomba era vuota. Solo nel 1969 fu trovato il corpo del condottiero nel doppiofondo. Si visita a pagamento e purtroppo non si può fotografare (ma io ho rubato uno scatto!).

 

3.8 La Basilica di Santa Maria Maggiore

La cupola affrescata della basilica di Santa Maria Maggiore

Di lato c’è il Battistero ottagonale con sculture di Giovanni da Campione, a fianco la chiesa più bella di Bergamo: la Basilica di Santa Maria Maggiore. Lo ammetto, è il mio posto preferito! È molto particolare: non ha entrata principale né facciata, ma due portali laterali trecenteschi contraddistinti da leoni stilofori e statue; anch’essi di Giovanni da Campione.

Se l’esterno ha mantenuto l’affascinante stile romanico, l’interno conserva l’impianto antico, ma venne rinnovato nel Seicento in stile barocco. Le volte stuccate contrastano con la grande cupola affrescata con l’Incoronazione della Vergine del 1521; poi spiccano gli arazzi, il monumento funebre a Gaetano Donizetti e il sontuoso confessionale ligneo di Andrea Fantoni. Altra cosa particolare sono gli affreschi trecenteschi sulle pareti, dietro a quadri e arazzi; tra questi un enorme  Albero della Vita. Insomma, è senza dubbio da vedere a Bergamo Alta. 

Il tesoro della basilica è esposto nel museo, a pagamento.

3.9 Il Duomo di Bergamo

La facciata neoclassica del Duomo

Curiosamente a fianco di Santa Maria Maggiore c’è pure il Duomo! La storia delle cattedrali di Bergamo è unica: per secoli ce ne furono due, una cattolica e una ariana! Quando l’antica Cattedrale di Sant’Alessandro fu abbattuta per costruire le mura (non senza polemiche), l’altra divenne il nuovo Duomo di Sant’Alessandro, patrono locale.

La facciata neoclassica bianca dell’Ottocento la fa sembrare più giovane. L’interno è invece barocco a causa del rifacimento concluso nel 1693 che le ha dato nuova vita, dopo che i lavori erano rimasti sospesi per secoli. Con il pavimento bianco e nero sembra un’enorme scacchiera! Conserva opere di Moroni e Tiepolo, ma ciò che colpisce è la cupola al centro della navata, perfetta da fotografare dal basso.

Sui lati si aprono cappelle (splendida la Cappella del Crocifisso), ma quella da visitare è sulla destra dell’altare, con reliquie e la statua di Papa Giovanni XXIII, papa bergamasco.

Il giardino del Luogo Pio Colleoni

3.10 La parte finale della Corsarola

Torno sulla Corsarola per percorrere l’ultimo tratto, da Piazza Vecchia in su. Pochi passi tra piazzette e vie laterali (come Via Tassis, dove viveva la famiglia Tasso di Cornello dei Tasso); poi scovi il sorprendente giardino del Luogo Pio Colleoni con statua al centro: la casa del condottiero divenne nel 1466 un istituto caritatevole tuttora attivo e riccamente decorato (anche se non l’ho mai visto dentro). Pochi passi ed ecco l’interessante Chiesa di Sant’Agata nel Carmine, che apparteneva al monastero retrostante.

Poi improvvisamente si apre la grande Piazza Mascheroni con tavoli all’aperto che regalano stupendi scorci; davanti hai la Torre della Campanella con un orologio al centro che porta in Piazza della Cittadella. Questa era la cittadella viscontea, fortificata a protezione della famiglia che per un secolo governò Bergamo prima di Venezia; nonostante siano rimaste abbattute molte torri, l’aspetto è rimasto tale: possente e quadrangolare; ora gli ambienti ospitano il Museo Civico Archeologico e il Museo di Scienze Naturali. Attraversando l’arco di fronte sfiori la Torre di  Adalberto e sei a Colle Aperto: qui ti circonda il verde del Parco dei Colli di Bergamo. Ora puoi scegliere cosa fare: il Viale delle Mura ti porta sulle mura venete, mentre attraversando la massiccia Porta Sant’Alessandro trovi la funicolare per salire a San Vigilio.

Spettacolare tramonto dalle mura venete di Bergamo Alta

3.11 Le Mura Venete

Le Mura Venete sono l’emblema di Bergamo Alta, divenute Patrimonio Unesco nel 2017 (assieme a Kotor, Zara, Sebenico, Peschiera e Palmanova). Ben visibili dalla Città Bassa, sono una possente fortificazione cinquecentesca costruita dalla Repubblica di Venezia tra 1561 e 1588 per difendere il confine del suo “stato da terra”; sono lunghe 6,2 km e abbracciano tutta Bergamo Alta, con 14 bastioni e molte cannoniere. Ma non furono mai attaccate; già nel ‘600 avevano perso la loro importanza militare. Perciò ora il verde abbraccia le mura e sono la zona più pregiata di Bergamo Alta; Trussardi e altri vip abitano qui.

Una passeggiata lungo le mura è una delle cose da fare a Bergamo: hai una fantastica vista sulla Città Bassa e sui grattacieli di Milano; con perfetta visibilità vedi pure gli Appennini! Al tramonto è super romantico, coi lampioni accesi sotto agli alberi e il cielo che esplode di colori.

 

La grandiosa Porta San Giacomo

3.12 Porta San Giacomo

Uno dei luoghi che amo di più della mia Bergamo è la Porta di San Giacomo, raggiungibile scendendo per le stradine lastricate dietro Santa Maria Maggiore oppure fiancheggiando le mura; quando salgo a piedi la attraverso sempre. A fianco del neoclassico Palazzo Medolago Albani ammiri una grande porta bianchissima con il leone di San Marco che guarda tronfio la Città Bassa; sembra in stile neoclassico, ma in realtà è del 1593 e non aveva solo scopo difensivo, ma doveva manifestare la grandiosità della Repubblica di Venezia.

È un simbolo di Bergamo, illuminato in occasioni speciali; infatti è la porta sud, visibile anche dalla stazione. Da qui ammiri il migliore panorama su Bergamo Bassa col principale Viale Papa Giovanni dritto davanti a te, mentre in lontananza si vedono gli aerei che si alzano dall’aeroporto. Invece sulle mura vicine si radunano i giovani le sere d’estate.

Il meraviglioso panorama da San Vigilio su Bergamo Alta

3.13 San Vigilio

Il meraviglioso panorama da San Vigilio su Bergamo Alta

Il miglior modo per chiudere in bellezza una giornata a Bergamo Alta è salire fino al colle di San Vigilio con l’omonima funicolare; si prende appena fuori dalla Porta Sant’Alessandro (in alternativa c’è il sentiero a piedi). C’è una chiesa e il vecchio castello di San Vigilio che sonnecchia e regala una bella vista, ma la migliore è dal piccolo parcheggio appena usciti dalla funicolare; sotto le fronde degli alberi si ammira uno skyline unico della Città Alta con guglie e campanili che si stagliano uno a fianco all’altro. Al tramonto è magia unica!

Peraltro questo è un posto molto romantico: se c’è tempo consiglio una passeggiata tra le case immerse nel verde del Parco dei Colli; merita anche fermarsi per cena in uno dei locali: il Baretto è affascinante e il Ristorante San Vigilio ha una vetrata con vista super. A Natale poi le luci esaltano tutto! 

4. Il secondo giorno a Bergamo Alta

Una bellissima casa in Via di Porta Dipinta

La Città Alta sembra piccola, ma ha tantissime bellezze da vedere: praticamente ogni palazzo e ogni via meriterebbe una visita! Se il tuo viaggio non è mordi e fuggi, dopo l’itinerario tra le attrazioni imperdibili del primo giorno ecco cosa vedere a Bergamo Alta il secondo giorno; foto meravigliose assicurate!

 

La fantastica vista su Bergamo dalla Rocca

4.1 La Rocca

La fantastica vista su Bergamo dalla Rocca

Partiamo dalla Rocca, la cittadella militare che ha sempre difeso la città dal 1331 fino all’Unità d’Italia; è raggiungibile salendo da Piazza Mercato delle Scarpe. Ora è metà di ciò che era un tempo ed un frondoso parco verde popola i bastioni accanto a mezzi militari celebrativi. Da notare una lapide che commemora i Visconti e il Torrione circolare del Mastio – simbolo della Rocca – voluto dai Veneziani; qui è custodito il Museo dell’Ottocento.

Ma la Rocca è soprattutto un’oasi di verde tranquillo, amatissima dai Bergamaschi; puoi rilassarti (specialmente durante l’afa estiva) e regala una vista meravigliosa sopra ai tetti di Città Alta, con cupole e campanili che spuntano: se sei bravo puoi scattare una foto prendendoli tutti! Bisogna andarci di mattina per non essere controluce.

Dettaglio di un’opera di Lorenzo Lotto

4.2 I personaggi di Bergamo Alta: Lorenzo Lotto

Il secondo giorno a Bergamo è perfetto per scoprire due personaggi che hanno scritto la storia della città. Il primo è l’artista veneziano Lorenzo Lotto, che tra il 1513 e il 1526 visse in città lasciando un segno indelebile. Committenti pubblici e privati lo incaricarono di dipingere molte opere, a Bergamo e provincia. Ovviamente ce ne sono anche a Bergamo Alta. In primis le tarsie del Coro di Santa Maria Maggiore con scene bibliche; il Lotto realizzò i disegni, poi vennero intarsiati in legno policromo da Giovan Francesco Capoferri.

La seconda opera (e ultima del soggiorno bergamasco) sono le Scene della vita di Maria nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco in via Porta Dipinta. L’artista visse qui accanto, nella Casa del Vicario.

Altre opere si trovano nella Città Bassa e nei musei cittadini, come il capolavoro conservato all’Accademia Carrara che in origine stava proprio in questa chiesa.

 

L’elegante interno del Teatro Sociale (foto teatrodonizetti.it)

4.3 I personaggi di Bergamo Alta: Gaetano Donizetti

L’elegante interno del Teatro Sociale (foto teatrodonizetti.it)

L’altro personaggio indissolubilmente legato a Bergamo è Gaetano Donizetti, talentuoso operista e compositore bergamasco dell’Ottocento che ora riposa in Santa Maria Maggiore. Fu rivale di Vincenzo Bellini. Il grande teatro di Bergamo Bassa è intitolato a lui, ma anche a Bergamo Alta ci sono luoghi legati alla sua figura. In primis il Museo Donizettiano in via Arena 9 con molti cimeli e in via Borgo Canale 14 – appena fuori le mura – la Casa natale di Gaetano Donizetti, ora diventata un museo.

Se però si vuole vivere la magia della musica e dell’Ottocento bisogna visitare il Teatro Sociale, un gioiello nascosto di Città Alta; si trova a pochi passi da Piazza Vecchia sulla Corsarola, ma molta gente – io compreso – ci passa davanti e non lo nota. Appena varcato l’ingresso… magia! Fascino eccezionale ed elegante, sorprendentemente incastrato tra i palazzi medievali

Il teatro venne inaugurato nel 1808 con l’intento di arginare l’ascesa del Teatro Donizetti e delle altre manifestazioni culturali in Bergamo Bassa (invano). Chiuso nel 1932, la grande operazione di recupero dei primi anni 2000 ha ridato a Bergamo un cuore culturale importantissimo e attivissimo.

4.4 La Torre del Gombito

La Torre del Gombito dal basso

Come detto, la Torre del Gombito appare improvvisa sulla Corsarola, con le pietre grezze tra i negozi dal fascino antico. Costruita nel XII secolo, è la torre più alta di Bergamo Alta: ben 52 metri. Può essere visitata per ammirare un panorama a 360° che domina la città; i suoi 263 gradini conducono ad una vista privilegiata su Bergamo e le Alpi attorno. Incredibilmente però è aperta solo il lunedì, perché negli altri giorni c’è solo il centro informazioni.

Ai piedi trovi l’antico lavatoio di via Lupo con la grande vasca di marmo bianco, che rimanda immediatamente indietro nel tempo a quando i panni si lavavano in piazza; fu costruito a fine ‘800, ma venne utilizzato fino agli anni ’50! Nell’attigua Piazzetta Angelini il tempo sembra davvero essersi fermato: alberi, edera e contrafforti possenti sui palazzi in pietra lo fanno sembrare un angolo incantato!

Scorcio dell’Orto Botanico (foto IG @marton1988)

 

4.5 L’Orto Botanico

Un altro luogo sorprendente e da non perdere a Bergamo Alta è l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”; l’ho detto che la Città Alta è piena di natura! Si trova accanto a Porta Sant’Alessandro e si visita gratuitamente dal 1° marzo al 30 novembre.  Una scalinata ti porta in cima a un colle dove in 2400 metri quadri sono raccolte 1200 specie di piante, da quelle autoctone della bergamasca alle tipologie italiane fino alla flora di altri continenti; ci sono anche piante acquatiche e carnivore! La cosa fantastica è pare un balcone: hai un super panorama su Bergamo Alta e le Prealpi Bergamasche! Infatti ha il motto: “Una Finestra sul Paesaggio”.

Dal 2015 esiste una nuova sezione nella Valle di Astino, nel Parco dei Colli di Bergamo. 

 

 

 

5. Le gemme nascoste di Città Alta

A Bergamo Alta c’è molto altro da vedere. Alcuni edifici sono da scovare tra le vie, come dei tesori; altri hanno aperture limitate o eccezionali, per cui bisogna annotarle e venire in quelle particolari occasioni. Questo è ancora un sintomo di provincialismo, ma speriamo che col passare del tempo migliori. 

5.1 Biblioteca Angelo Mai

La facciata della Biblioteca Angelo Mai dalla Corsarola

Come già detto, il bianco della maestosa facciata incanta i passanti, ma la Biblioteca Angelo Mai sorprende per la sua collezione e per gli interni. È ospitata nel Palazzo Nuovo, disegnato dall’architetto Vincenzo Scamozzi, lo stesso del Teatro Olimpico di Vicenza e quello di Sabbioneta; iniziato da un cardinale nel 1604 e terminato solo nel 1928, si contrappone al Palazzo Vecchio di fronte (il Palazzo della Ragione). Fino al 1873 fu sede del Comune, prima di diventare una delle biblioteche più importanti d’Italia per il patrimonio di codici, pergamene, incunaboli e 700.000 volumi!

Magnifiche le sale interne: si parte dall’atrio neoclassico ornato da busti e marmi, tra cui spicca la Colonna Camozzi, un leggio a forma di albero. La Sala Tassiana ha affreschi allegorici con grottesche di Pietro Baschenis e due preziosi globi del Seicento, invece nel Salone Furietti si riuniva il Maggior Consiglio che governava la città.

 

Affresco di Saturno nella Sala dell’Età dell’Oro di Palazzo Moroni

5.2 Palazzo Moroni

Come ogni città storica, Bergamo ha bellissimi palazzi nobiliari, veri e propri scrigni di bellezza. Palazzo Moroni è uno dei 3 edifici più belli di Bergamo Alta ed è gestito dal FAI dal 2020. Si trova in via di Porta Dipinta: l’ingresso imponente contrasta con la delicatezza degli interni. Apre lo Scalone monumentale che celebra l’ascesa della famiglia Moroni con i favolosi affreschi di Gian Giacomo Barbelli. Il piano nobile ha una serie di sale tempestate di affreschi seicenteschi spesso a tema mitologico e arricchite con quadri; i più prestigiosi sono i 3 dipinti di Giovan Battista Moroni nella sala dell’Età dell’Oro (tra cui il famoso Cavaliere in rosa) e un quadro di Bernardino Luini. Splendido anche il salone della Gerusalemme Liberata, con gli affreschi del poema del bergamasco Torquato Tasso.

Ma non finisce qui! Il Palazzo ha un enorme giardino che regala splendide viste. La prima parte è terrazzata e all’italiana, con siepi e statue; la maggior parte è in stile romantico, attorno alla torretta quattrocentesca dove il conte veniva a pensare. Sembra di stare in aperta campagna, non in Bergamo Alta! Posto super sorprendente.

 

5.3 Convento di San Francesco

Il Chiostro delle Arche del Convento di San Francesco

Proseguendo oltre Piazza Mercato del Fieno trovi l’antico Convento di San Francesco; sembra quasi nascosto. Costruito tra XIII e XVI secolo, ospitò personaggi importanti come San Bernardino da Siena e San Carlo Borromeo. Con l’arrivo dei Francesi nel 1797 il convento venne soppresso e divenne un carcere: fu addirittura abbattuta la chiesa! Poi venne abbandonato. Solo ultimamente è divenuto sede museale: ospita il Museo delle Storie di Bergamo, il Museo della fotografia Sestini e il neonato Bergamo 900, oltre che mostre temporanee.

Ma merita la visita per ammirare la stupenda architettura medievale lombarda della sala capitolare, del Chiostro delle Arche e del Chiostro del Pozzo (o minore) e la fantastica vista dalla terrazza di quest’ultimo, verso dove sfociano la Val Brembana e la Val Seriana. Soprattutto meritano i pregevoli cicli di affreschi trecenteschi (ma alcuni sono più tardi, fino al Seicento). Insomma è un tesoro nascosto!

 

L’ingresso di Palazzo Terzi con panorama su Bergamo Bassa

5.4 Palazzo Terzi

Un altro palazzo nobiliare favoloso nel cuore di Bergamo Alta, a due passi dal Duomo. È Palazzo Terzi, costruito in forme

veneziane a fine ‘500; qui però niente Canal Grande, ma una meravigliosa vista sulla Città Bassa! La balaustra è coronata da due statue: sono la Pittura e la Scultura; questo è uno degli scatti iconici di Bergamo Alta (orario ideale la mattina). Vanno collegate alla grande statua dell’Architettura nella piazza antistante.

Solitamente puoi solo affacciarti. Invece se sei fortunato di visitare il palazzo col tour guidato la terza domenica di ogni mese resterai senza parole: i saloni di rappresentanza sono magnifici! Due matrimoni portarono alla decorazione degli ambienti: quello del Seicento regalò gli affreschi di Gian Giacomo Barbelli (come a Palazzo Moroni) e quadri dello Sturer; quello del ‘700 specchi, dorature e tessuti damascati. Non mancano opere di pregio, come un quadro di Guido Reni e di Tiepolo. Del resto era ed è una delle più importanti famiglie bergamasche: il palazzo lo rappresenta! Ospitò pure 2 imperatori, Stendhal… chissà poi che meraviglia tutte le altre sale escluse dalla visita, compreso il piano nobile.

Non per nulla Hesse lo definì «uno degli angoli più belli d’Italia, una delle molte piccole sorprese e gioie per le quali vale la pena di viaggiare».

 

6. Cosa e dove mangiare

Il dolce tipico da comprare a Bergamo Alta: polenta e osei

Abbiamo già detto del Caffè del Tasso, posto storico in Piazza Vecchia. Ma Bergamo Alta è piena di luoghi dove mangiare bene, magari i piatti tipici bergamaschi come i casoncelli, il salame, la polenta o i tanti formaggi.

Per mangiare suggerisco Da Franco o il ristorante Il Sole (ottima anche la pizza), o la storica ed elegante Vineria Cozzi. Anche Da Mimmo e L’Alimentari vanno bene. Posto tipico e più spartano per mangiare o per bere un drink è il Circolino, mentre per il pomeriggio o l’aperitivo La Marianna, storica pasticceria dove nel 1961 hanno inventato il gelato gusto stracciatella!

Se sei in cerca di un pasto veloce per non perdere tempo per le visite ecco il Fornaio o la Panetteria Tresoldi, entrambi sulla Corsarola. Per i romantici invece è d’obbligo salire a San Vigilio: il Baretto per l’aperitivo (o la cena) è perfetto.

Un piatto tipico era la polenta e osei (uccellini); visto che è vietato cacciarli è stato trasformato in un dolce che puoi trovare lungo la Corsarola, perfetto come regalo da portare a casa.

7. Conclusioni

Bergamo e Piazza Vecchia in versione natalizia

Come hai letto, c’è tanto da vedere a Bergamo Alta. Pensa che ho parlato solamente delle bellezze principali! Ci sarebbero tante altre storie da raccontare, a partire dai luoghi “segreti” di Bergamo Alta, dalle cannoniere ai monasteri fino al Carcere di Sant’Agata; c’è persino un hotel che nelle fondamenta hai i resti della città romana! Oppure visitare i musei, come quelli di Piazza della Cittadella o il Museo Civico Archeologico. Infine manca tutta Bergamo Bassa, con la meravigliosa Accademia Carrara e il Centro Piacentiniano. Insomma io ho tanto materiale per futuri articoli, ma tu hai altre bellezze da visitare se hai altro tempo.

Ti lascio un ultimo consiglio: Bergamo è una città che va visitata con calma per farsi sorprendere. Chi viene poche ore può solo farsi un’idea: servono almeno 2 giorni per visitare Bergamo Alta, esplorare i suoi angoli, ammirare le sue viste e lasciarsi ispirare.

 

Che altro dire della mia straordinaria città? Spesso chi sottovaluta Bergamo, rimane letteralmente senza parole quando la visita. Scommettiamo che lo rimarrai anche tu?

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