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La montagna su due ruote: la Panoramica dei Passi

by Bodhirider

Bergamo e le sue valli offrono chilometri e chilometri di salite e discese che – curva dopo curva – sono ideali da percorrere in sella alla tua motocicletta.

Ecco qualche idea per un itinerario che soddisferà la passione per le due ruote e la voglia di stare immersi nella natura, godendo di panorami impagabili.

 

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In partenza! Passo n.1

La panoramica dei passi attraversa tre territori, parte dalla Valtellina, passa per gran parte della provincia di Bergamo, sconfina in terra bresciana e poi si conclude a Bergamo.
Si parte da Morbegno, Valtellina, e si inizia subito a salire direzione Passo San Marco.
Un passo che possiede un sapore antico. Salendo respiri quel senso di conquista che molti altri passi più famosi hanno perso.
Sarà per quell’asfalto sempre rovinato, per una strada che a fisarmonica si apre e poi si restringe, per le curve e i paesaggi mozzafiato con lo sfondo delle alpi retiche, o forse per quell’aria frizzante che anche in pieno agosto sferza il viso. Il San Marco resta nel cuore!

 

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Da Morbegno si attraversa la valle del Bitto, o valli del Bitto, al plurale, perchè sono due, quella che porta a Gerola Alta e quella di Albaredo che porta su fino al Passo San Marco.
Il bitto è un famoso formaggio tipico, assolutamente da assaggiare. Qualcuno può pensare che le valli prendano il nome dal formaggio ma è vero il contrario, è il formaggio che ha preso il nome dalle valli. Il nome deriva dal torrente Bitto che le attraversa.
La strada che porta al passo e di seguito in Val Brembana ha origine antiche: è la famosa Via Priula, l’antica strada commerciale realizzata nel 1593 dal podestà veneto Alvise Priuli, con lo scopo di collegare la pianura Padana con la Valtellina e l’oltralpe, in modo da evitare il passaggio delle carovane commerciali nei territori ostili del Ducato di Milano.
La lapide in marmo con il leone di S. Marco, in cima al passo, ricorda la dominazione della Repubblica di Venezia.
Superato il passo la sosta caffè al rifugio è un rito che nessuno può saltare.

 

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Si scende poi in Val Brembana direzione Mezzoldo, a seguire Piazza Brembana, San Giovanni Bianco infine Zogno. Svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo Zambla, attraversando prima il bellissimo orrido di Bracca accompagnati da rocce e rivoli d’acqua che attraversano la strada.
La forra lunga 2,5 Km, scavata dal torrente Ambria, risale al 1882 e richiese un decennio di lavori.
In inverno si può ammirare un suggestivo fenomeno naturale, la galaverna, ovvero la cristallizzazione di superfici solide che creano un paesaggio fiabesco.
Si prosegue per Algua, Serina, Valpiana, Oltre il Colle e si raggiunge così il Passo Zambla.

Piccola deviazione verso Serina, paese natale di Jacopo Nigretti, in arte Palma il Vecchio. Pittore che secondo il Vasari influenzò Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti e le cui opere sono oggi in prestigiosi musei, al Louvre, all’Ermitage, alla National Gallery e alla Gemäldegalerie.

Passo nr.2

Scendiamo verso la Valle Seriana, Oneta, Gorno, e giungiamo in Val del Riso. Al bivio di Ponte Nossa lasciamo le indicazioni per Clusone e il Passo della Presolana alla nostra sinistra, seguendo le indicazioni per Bergamo. Si torna indietro attraversando tutta la Valle fino a raggiungere la città di Albino e le indicazioni “Valle del Lujo”. Per aiutarvi prendete come riferimento il capannone nero dell’azienda di abbigliamento Scorpion Bay. Nota azienda conosciuta anche da noi rider.

Continuiamo a seguire le indicazioni per Valle del Lujo, passiamo da Fiobbio, Casale e infine arriviamo al passo del Colle Gallo.

Piccola variante: Il Santuario di Altino

Raggiunto il Colle Gallo a sinistra c’è una strada che porta al Santuario di Altino. Se avete tempo e voglia vi consiglio, prima di proseguire, di prendere questa strada e raggiungere il Santuario, la bellezza del panorama sulla media Valle Seriana, la bellezza del luogo di culto, una piccola perla, vi ripagherà sicuramente della deviazione.

Santuario di Altino

“…Le origini del Santuario di Altino risalgono ad un fatto prodigioso avvenuto in una torrida giornata del 23 Luglio 1496. Un abitante di Vall’Alta, di nome Quinto Foglia, si trovava in compagnia dei suoi due figli sulle pendici del Monte Altino (da cui il Santuario prende il nome) intento a lavorare nei boschi.
La giornata era afosa, la terra riarsa per la prolungata siccità di quell’anno; frustrato per le fatiche e il caldo torrido, Quinto Foglia e i suoi due figlioletti furono presi da grandissima sete.
Non sapendo che fare, con i figli che rischiavano di morire su quei boschi, Quinto Foglia si rivolse con grandissima fiducia alla Mamma del cielo perchè potesse soccorrerlo in quella gravissima difficoltà. La preghiera venne esaudita, la Madonna apparve e disse a Quinto Foglia di battere con il falcetto la roccia che gli stava davanti.
Miracolosamente sgorgò uno zampillo di acqua sorgiva….” tratto da http://www.santuarioaltino.it/

La strada in questione non è un granché, quindi assoluta prudenza. Dopo una breve visita, riprendete la strada da cui siete arrivati e ritornate al Colle Gallo.

Passo nr.3

Giunti al Colle Gallo, luogo “sacro” per i ciclisti, è possibile visitare il piccolo museo dei ricordi dei ciclisti: cimeli, trofei, fotografie, maglie dei campioni e le biciclette, alcune sono dei veri e propri pezzi cult.
Inizia la discesa verso la Val Cavallina attraversando Gaverina Terme, fino a raggiungere Vigano S.Martino e l’uscita per Grone. Qui cominciamo a dirigerci verso i Colli di S.Fermo. D’ora in poi dovremo proseguire sempre dritti, all’inizio molta attenzione nell’attraversare il paese, di seguito attenzione ai primi tornanti, molto stretti, alcuni in uscita avranno una pendenza impegnativa, la strada poi prosegue tra curve, pascoli, tornanti, boschi, altre curve, piccoli paesi, altro verde fino a raggiungere gli ultimi tornanti.

Raggiunti i Colli possiamo sostare nel parcheggio sulla destra, sporgendoci avremo una vista paradisiaca, i tornanti appena fatti. Risaliamo in sella, ma non per scendere, appena dopo il parcheggio prendiamo la prima strada alla nostra sinistra e saliamo fino al rifugio. Ora una piccola sosta è necessaria per respirare e riprendere fiato dopo il godimento della strada appena fatta.

Superati i Colli S. Fermo inizia la discesa verso Villongo, ancora curve, tornanti e un bellissimo paesaggio a circondarci mentre attraversiamo paesi come Adrara S.Martino. Seguiamo le indicazioni per Villongo o Sarnico. Giunti alla rotonda, di solito molto trafficata svoltiamo a sinistra per goderci il bellissimo lago d’Iseo e la strada che da Sarnico porta a Lovere, attraversando i villaggi lungo il lago: Tavernola e poi Riva di Solto, da qui inizia, a mio parere, il tratto più caratteristico della strada che porta a Lovere, l’indimenticabile orrido di Bogn.
Subito dopo il porto di Lovere all’altezza dello stop svoltiamo a sinistra e saliamo fino a raggiungere la rotonda dove prendiamo la seconda uscita direzione Clusone.

La Val Borlezza ci aspetta, se non siete ancora stanchi di curve qui troverete pane per i vostri denti!

Attenzione la strada attraversa e taglia paesi che meritano una sosta come Cerete, dove ammirare la Cappella Marinoni e i mulini.

Giunti a Clusone si sale verso il Passo della Presolana.

Passo nr.4

Dopo il passo si scende in Val di Scalve, direzione Schilpario, da qui inizia la strada per il Passo del Vivione. Tranquilli le curve non sono finite siete solo a metà strada.
Il passo del Vivione è forse uno dei passi più sottovalutati che conosca. Appagante per la vista indimenticabile sulle Orobie.

Passo nr.5

Dopo passi, curve e tornanti, scendiamo in Val Camonica. Arrivati a Forno Allione si prende la statale del Tonale direzione Darfo Boario Terme per risalire al Passo della Presolana, dove il giro terminerà.
Non prima di aver guidato la propria moto in uno dei luoghi più belli della zona.
L’antica “Via Mala”.

“… La Via Mala è una tra le arterie montane più panoramiche e spettacolari d’Europa: suggestivo ingresso alla fortezza della Val di Scalve, scrigno ricco di risorse naturali incontaminate e custode di un particolare patrimonio storico ed architettonico di notevole valore. Si tratta della Strada Provinciale ex SS n. 294 che, a cavallo delle province di Brescia e Bergamo, attraversa i comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Vilminore e Schilpario, un emozionante “portale” di ingresso alla vasta area del Parco delle Orobie….” tratto da http://www.viamala.it/

Giunti ad Azzone si svolta a sinistra per riprendere la strada per il Passo della Presolana rifacendo la stessa strada al contrario.
Al Passo della Presolana, a cospetto della regina delle Orobie termina la “Panoramica dei Passi”.

 

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Una possibile variante è saltare alla fine il Passo della Presolana e trovare un giusto riposo sul lago d’Iseo.

In questo caso dovrete proseguite per la statale del Tonale, superando le due gallerie, prendete la prima uscita a destra e proseguite seguendo le indicazioni per Lovere.

L’itinerario è veramente un godimento per tutte le curve che possiamo percorrere, vi raccomando estrema prudenza e velocità adeguata perché si attraversano luoghi anche molto trafficati. Il rispetto dei limiti viene prima di tutto.

Questo itinerario si può compiere in una giornata ma l’ideale è dedicarci due o tre giorni e sostare a godere dell’ospitalità e dei piatti tipici locali.

Mappa della panoramica dei passi

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