Prendete nota dei piatti che non potete fare a meno di assaggiare quando sarete da queste parti. Venite a scoprire i prodotti tipici di Bergamo: una vera e propria sorpresa per il vostro palato!
Se dici Bergamo, dici polenta: la regina della tavola!
La polenta è sempre la scelta giusta perché è un piatto unico che si prepara in mille modi e si abbina con tutto: assaggiala alla piastra, condita con burro e salvia, con latte, formaggi, carne, pesce, salumi o da sola.
Piatto molto antico della cucina italiana, la versione più diffusa è la polenta gialla ma ci sono alcune specie autoctone di mais introvabili altrove, l’Originario dell’Isola, il Rostrato Rosso di Rovetta e il Mais Spinato di Gandino.
Se sentite parlare di “polenta e pica sö” siete appena entrati nel mito della cucina bergamasca: l’espressione significa “polenta e qualcosa su cui picchiettarla”, la polenta, un tempo piatto povero, veniva mangiata strofinandola su un’acciuga affumicata appesa al centro del tavolo in modo che se ne potesse assorbire il sapore senza tuttavia consumare troppo il pesce.
Il pranzo domenicale ideale del bergamasco è polenta calda, coniglio al vino rosso e il suo “pucì”, il sughetto che si sposa alla perfezione con la polenta calda (con un cucchiaio si fa un piccolo solco nella fetta di polenta e si riempie con l’intingolo).
Altro piatto tipico da ricercare sono i Capù, fagottini di verza bollito con ripieno di carne o pan grattato e formaggio. Le origini del nome non sono ben chiare: nei periodi di estrema povertà, il capù era la magra consolazione del povero che non poteva permettersi il cappone (pollo). Raramente si trovano nei menù dei ristoranti e ogni anno a Parre, in Val Seriana, c’è la Sagra del Capù, un’occasione per provare questa prelibatezza.
Bergamo, capitale dei formaggi!
Non esiste altra provincia in Europa che possa vantare un così alto numero di formaggi DOP, ben 9. Un record gastronomico!
Il nome dei formaggi spesso racconta la storia della sua produzione. Il Formai de Mut, ovvero il “formaggio della montagna”, prodotto solo con latte di alpeggio e celebre per sapori e profumi diversi ogni volta. Lo “Strachìtunt”, ovvero lo “stracchino tondo”, è prodotto con l’antica tecnica delle due paste ed è fatto con il latte delle mucche “stràcch”, stanche per la transumanza. Il Quartirolo è il formaggio di fine settembre, in omaggio agli ultimi fili d’erba, detta quartirola, perché cresciuta dopo il terzo taglio di fieno. E non dimentichiamoci degli altri formaggi: Taleggio, Bitto, Agrì, Branzi e la Formagella di Scalve.
Se la polenta è regina, il Casoncello non può che essere il re!
Protagonisti delle feste, li trovi in ogni ristorante. I “casonséi” sono ravioli che nascondono un ripieno di carne e vengono conditi con burro fuso, salvia e pancetta. A maggio in Città Alta gli viene dedicato un festival: il “De Casoncello”.
Gli “Scarpinocc” sono la versione magra dei casoncelli, una preparazione tipica e antica di Parre, in Val Seriana. Al posto della carne, hanno un ripieno a base di pane raffermo e formaggio.
Appuntamento fisso dell’inverno è l’uccisione del maiale. “Del maiale si sa non si butta via niente” dice il famoso detto e infatti sono numerosi i salumi che vengono ricavati. Il salame bergamasco è il prodotto per eccellenza, poi si produce la testina, la pancetta, il lardo, il cotechino, la salsiccia e il sanguinaccio.
Una vera prelibatezza è la scarola dei Colli di Bergamo: varietà pregiata di la cui unicità sta nel processo d’imbiancatura delle foglie. Viene seminata alla fine di luglio e verso la fine ottobre ogni cespo viene legato in modo che le foglie interne non prendano luce e rimangano bianche.
E Bergamo è anche terra di ottimi dolci.
La “polenta e osei”: piccola torta gialla di pan di spagna farcito con crema, cioccolato e liquori, con una glassa di zucchero giallo, il tutto guarnito con un uccellino di cioccolato. La forma richiama un piatto del passato, la polenta con gli uccelli.
La torta Donizetti, in onore del grande compositore, è una ciambella morbida con ananas e albicocche candite, maraschino e vaniglia.
Sapevate che il gusto stracciatella è nato a Bergamo? Scoprire la sua storia e il suo sapore originale alla Pasticceria Marianna in Città Alta.
Bergamo è anche terra di sorgenti: chi non conosce l’acqua San Pellegrino? E’ prodotta nell’omonimo paese ed è famosa in tutto il mondo.
Non andatevene senza aver degustato il buon vino della ValCalepio, produce dell’ottimo DOC rosso e bianco e per chi non lo sapesse, Bergamo vanta la più piccola DOCG d’Italia, il moscato di Scanzo.
Nuova tendenza di grande successo, i birrifici artigianali sorti in ogni angolo della provincia. Assaggia la Hammer, la Hopskin, la Maspy o la birra Elav!
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